Seguire una dieta alcalina vuol dire seguire un regime alimentare che predilige l’assunzione di alimenti “alcalini”, ovvero cibi in grado di stabilire un nuovo livello di benessere in tutto l’organismo, rinforzando il sistema immunitario ed energizzando le funzioni organiche. La dieta suggerisce di eliminare o ridurre l’assunzione di cibi “acidi”, che disturbano l’equilibrio acido-base (omeostasi) dell’organismo, e comportano la comparsa di un acidosi cronica di grado lieve che sarebbe un fattore predisponente per alcune malattie e per uno stato di malessere generale.
Per spiegare meglio le differenze tra cibi alcalini e acidi è necessario capire cosa si intende per “alcalinità”: ogni composto ha un suo pH che ne misura il grado di acidità o basicità. Questa scala di misura va, solitamente, da 0 a 14 dove 0 è il valore di acidità massimo e 14 quello di basicità massima; tutte le sostanze e i cibi che ci circondano hanno un valore acido-base, ad esempio il limone è considerato acido, mentre il bicarbonato è basico. Il nostro sangue ha un pH lievemente alcalino, ovvero ha un pH 7,4 che il corpo cerca di mantenere stabile per non incorrere in gravi conseguenze, attraverso l’uso di due strumenti: i reni e i polmoni.
In cosa ci aiuta la dieta alcalina?
Il dottor Robert Young, inventore della dieta alcalina, sostiene che equilibrare il pH nell’alimentazione ha un effetto benefico per la nostra salute; partendo dal presupposto che le abitudini alimentari e il tipo di vita possono portare l’equilibrio acido-base verso l’acidificazione così da non riuscire più a neutralizzare e ad eliminare gli acidi. Questa situazione crea un ambiente acido che dà luogo a disturbi e malattie come la mancanza di energia, la tendenza alla depressione, sovrappeso, debolezza di denti e gengive, infiammazioni, dolori articolari, disturbi del sonno e persino il cancro. Secondo questa teoria, infatti, le sostanze acide respingono l’ossigeno e una cellula priva del 35% del suo ossigeno
ha più probabilità di diventare una cellula tumorale, dato che tutte le forme di malattie da degenerazione cellulare si caratterizzano da queste due condizioni: acidosi e ipossia (mancanza di ossigeno). Introdurre alimenti alcalinizzanti, quindi, significa favorire quei meccanismi naturali che il corpo mette in atto per mantenere l’equilibrio del pH di ogni organo.
Alimenti alcalini e acidi
La dieta alcalina consiglia di consumare ogni giorno il 70-80% di alimenti alcalini ed il 20-30% di alimenti acidi. Gli elementi che danno luogo alla formazione di acidi sono lo zolfo, il fosforo ed il cloro, mentre i cibi ricchi di sodio, potassio, magnesio e calcio sono considerati alcalini. È importante, quindi, saper riconoscere gli alimenti acidi e quelli alcalini.
I cibi che acidificano il corpo sono:
Sono invece alimenti alcalinizzanti:
Una dieta che esclude le proteine animali e che abbonda di frutta e verdura aiuta a prevenire calcoli renali, mantenere la salute del cuore e la funzione del cervello, ridurre il mal di schiena, diminuire il rischio di cancro e a perdere peso. Un accumulo di acidi nell’organismo può essere dovuto non solo ad un’alimentazione scorretta ma anche a farmaci, stress, fumo, alcool, disidratazione o a una vita troppo sedentaria.
19 Giugno 2017